Che cos'è l'intolleranza al lattosio?
L'intolleranza al lattosio è l'incapacità di digerire il lattosio, uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. Questa condizione è causata da una carenza di lattasi, l'enzima che permette di scomporre il lattosio nell'intestino tenue nei due zuccheri semplici glucosio e galattosio. La quantità di lattasi varia tra gli individui e può ridursi progressivamente con l'età.
Il lattosio è il principale zucchero del latte (ne rappresenta il 98%) ed è presente nel latte di mucca, di capra, di asina, nel latte materno e in diversi prodotti lattiero-caseari.
Se il lattosio non viene scisso correttamente, la quota non digerita e non assorbita dall’intestino tenue raggiunge il colon, dove avviene la fermentazione da parte del microbiota intestinale. È la fermentazione batterica ad essere responsabile dei tipici sintomi, tra cui:
L’intolleranza al lattosio può essere: primaria, caratterizzata da una riduzione progressiva dell’enzima a partire dallo svezzamento; acquisita, causata da altre patologie acute (infezioni intestinali) oppure croniche (malattia di Crohn, sindrome dell’intestino irritabile…); congenita, molto rara, si manifesta già dai primi giorni di vita.
Nel caso di intolleranza primaria e congenita, tra le possibili conseguenze troviamo la comparsa della leaky gut, ovvero della sindrome dell’intestino irritabile.
Nel caso di intolleranza al lattosio acquisita, invece, la leaky gut potrebbe essere una delle cause che portano il soggetto a non tollerare più il lattosio. Essa è l’unica delle tre condizioni che può essere transitoria.
Per essere intolleranti al lattosio, dunque, si devono verificare 3 condizioni: deficit di lattasi, malassorbimento del lattosio e comparsa dei sintomi.
L’intolleranza al lattosio non è ugualmente comune in tutto il mondo: le popolazioni delle zone settentrionali di Europa e America tollerano bene il lattosio; nel bacino mediterraneo l’intolleranza al lattosio colpisce circa il 40% della popolazione, mentre alle latitudini meridionali di America, Africa e Asia gli intolleranti sono tra il 60 e il 90%.
In Italia si ritiene che circa il 50% della popolazione sia intollerante al lattosio, ma non tutti manifestano i sintomi! Procedendo da nord verso sud, la quota di intolleranti al lattosio tende ad aumentare.
Diagnosi
Per confermare l'intolleranza al lattosio, si possono effettuare:
Cosa fare:
Gestione dell'intolleranza
Suggerimenti per una vita senza lattosio
Domande frequenti
Sì, esistono latte, yogurt e formaggi senza lattosio, che mantengono gli stessi nutrienti dei latticini tradizionali.
No, l’intolleranza al lattosio è diversa dall'allergia alle proteine del latte. L'intolleranza riguarda la digestione dello zucchero lattosio, mentre l'allergia al latte è una reazione immunitaria alle proteine presenti nel latte (in genere latte vaccino, la cui proteina più reattiva è la caseina) e si presenta principalmente nei bambini nel primo anno di età e solitamente si risolve con la crescita. Difficilmente si manifesta in età adulta.
È sempre bene informare il personale del ristorante riguardo all'intolleranza al lattosio e chiedere chiarimenti sugli ingredienti dei piatti. Portare con sé compresse di lattasi può essere utile in caso di emergenza.
Asiago, Bitto, Bra, Brie, Caciocavallo Silano, Castelmagno, Cheddar (Prodotto In Inghilterra), Emmentaler, Fiore Sardo, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Le Gruyére, Montasio, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Pecorino Siciliano, Pecorino Toscano (Stagionato > 4 mesi), Piave, Provolone Valpadana, Stelvio, Taleggio, Toma Piemontese, Valtellina Casera.
Prosciutto cotto, würstel, pane confezionato, patatine in busta (specialmente quelle aromatizzate), cereali per la colazione, zuppe istantanee, dolciumi, biscotti, dado granulare, salse, sughi pronti, margarina.
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