La glicemia è la quantità di glucosio diluito nel sangue e si misura in milligrammi (mg) su decilitro (dl) di plasma o in millimoli (mmol). Il valore glicemico che attesta una situazione di normalità viene misurato a digiuno ed è compreso tra 60 e 110 mg/dl.

C’è una relazione molto stretta tra alimentazione e glicemia per il semplice motivo che il glucosio presente nel sangue deriva da ciò che mangiamo: gioca quindi un ruolo importante quando si tratta di controllo del peso, ma soprattutto delle dinamiche di recupero e rinforzamento muscolare. Questo perché il glucosio (carboidrato monosaccaride solubile) è fonte di energia primaria per l’organismo, non possiamo farne a meno, ma va dosato nella maniera corretta.

Cosa comporta avere una glicemia bassa (ipoglicemia)?

Dato che il primo organo che risente del calo o assenza di zuccheri nel sangue è il cervello, i sintomi di un abbassamento della glicemia possono essere debolezza, irritabilità, confusione, vertigini, vista appannata. A seguire, i sintomi coinvolgono anche gli altri organi: tremore muscolare, sudorazione, palpitazioni e una sensazione di fame intensa (è il nostro corpo che ci chiede di rimediare con del cibo!).

A volte ciò accade se le nostre scelte alimentari sono inadeguate, magari perché lasciamo da parte i carboidrati preferendo una dieta iperproteica. Succede anche a chi ha problemi legati a disordini alimentari, se abitua il corpo con pasti troppo ricchi di carboidrati causandone una “necessità” alterata prima di mettersi a tavola (per esempio, in situazioni di obesità) o se decide di seguire un improvviso e scoordinato regime di digiuno con obiettivi di dimagrimento.

Il consiglio è di assumere cibi che contengono zuccheri: nell’urgenza basta una caramella o un succo di frutta, gli effetti saranno immediati. In una situazione di prolungata instabilità della glicemia su valori inferiori alla norma, è necessario provvedere con una visita accurata, in quanto solo il medico può diagnosticare precise cause allo squilibrio e dare le giuste prescrizioni.

Un caso a parte è la situazione in cui l’abbassamento dei valori glicemici è causata dalla presenza di diabete: i sintomi ipoglicemia si manifestano in genere quando il dosaggio di insulina è errato ed è importante agire in modo pronto e immediato per rimediare all’emergenza, ad esempio mangiando qualcosa contenente zuccheri.

E se invece la glicemia è alta (iperglicemia)?

Il nostro corpo va in iperglicemia quando nel sangue a digiuno gli zuccheri sono presenti con valori superiori a 110 mg/dl.

I sintomi dell’iperglicemia sono:

• necessità di bere frequentemente (polidipsia)

• necessità di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte (poliuria)

• comparsa di lesioni cutanee come macchie scure sulle gambe

• secchezza della bocca, della gola e generica della pelle

• sensazione di stanchezza

• perdita di peso inspiegabile

• infezioni ripetute, come infezioni della vescica (cistite) e infezioni cutanee, quindi difficile guarigione da ferite

• mal di testa

La causa principale è la mancanza o un’inadeguata produzione dell’ormone insulina. In genere, è il segnale che annuncia il diabete, nelle sue diverse declinazioni in base ai livelli di glucosio.

È possibile prevenire l’iperglicemia?

Ecco qui che l’alimentazione ha il suo ruolo fondamentale: una dieta equilibrata è la soluzione più indicata, per mantenere uno stato di salute ideale. Ovviamente, assieme all’attenzione a ciò che mettiamo nel piatto, dobbiamo anche dedicarci ad un’attività fisica regolare che ci permetta di aiutare il nostro corpo a restare sano e in forma. Dove non riusciamo a gestire questo equilibro, arriva il medico, che può suggerire un percorso alimentare adatto al singolo paziente.

Un altro importante consiglio: effettuare controlli regolari, soprattutto se in famiglia ci sono casi di glicemia “ballerina” oppure se risultano evidenti alcuni dei sintomi sopra indicati.

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